Claudio Sirigu presenta “Le statali”- Intervista al cantautore

Redazione
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“Le statali” è un brano emotivo e malinconico, una ballad acustica ambientata nel contesto universitario di Milano. Si tratta di un racconto agrodolce sui rapporti interpersonali che in tale contesto si vengono a creare. In un ambiente dispersivo ed affollato pieno di persone nuove e sconosciute, il narratore del brano non si sente pienamente nel posto giusto e tende a sviluppare una qualche paura di stringere dei legami. Nel momento in cui il testo fa riferimento ad una ragazza specifica vuole in realtà rappresentare la difficoltà di legare con tutto un contesto ancor prima che con una singola persona; tuttavia, ciò finisce per creare un racconto terribilmente verosimile del modo travagliato e “pesante” in cui il protagonista vive le relazioni interpersonali, specialmente quelle più strette.
 
Attualmente in radio il tuo nuovo singolo. Quale messaggio vuoi trasmettere e qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo brano?
Il brano “Le statali” racconta metaforicamente, sfruttando un’immaginaria storia, la mia esperienza in università, nasce dalla sensazione di non sentirsi al posto giusto, sentire di non star percorrendo la strada giusta, in qualche modo far fatica, a causa di ciò, a costruire dei rapporti interpersonali all’interno di un contesto cosi lontano da se.
 
C'è una canzone che ha segnato particolarmente il tuo percorso artistico?
Tra i miei brani probabilmente è “Cercarmi fra le nuvole” del 2021, non solo perché fu il mio primo brano ad uscire ufficialmente per un’etichetta discografica, ma perché ritengo in quel caso di essere riuscito ad esprimere in maniera molto nitida le mie sensazioni, cosa che non sempre mi riesce come vorrei.
 
Come ti descriveresti in 3 parole?
Musicalmente parlando direi: malinconico, soft, probabilmente anche un po complessato, credo faccia parte del gioco, mi spinga ad aver sempre qualcosa da dire in musica.
 
Quanto contano per chi fa il cantautore gli stimoli culturali?
Penso che qualsiasi genere di stimoli ed esperienze siano fondamentali, alla fine chi scrive canzoni lo fa per raccontare, esprimere qualcosa, e ciò non può prescindere dal vivere ed accumulare esperienze, sensazioni, stimoli, sia positivi che negativi.
 
Come ti vedi fra dieci anni?
Domandone, faccio fatica ad immaginarmi anche tra un solo anno :) Spero nel meglio, ovviamente, cerco di fare il massimo secondo le mie possibilità, di migliorarmi e di vivere nel presente, vedremo così facendo cosa mi riserverà il futuro.
 
Quali sono le canzoni che non possono mancare nella tua playlist durante un viaggio on the road?
Ascolto tanto cantautorato, ma anche un’imponente quantità di itpop, mi piace molto scoprire musica emergente, di nicchia o comunque fuori dal mainstream, tra i miei gusti ci sono anche cose un po più particolari, ad esempio la bossa nova o la dreamcore. Mi viene difficile immaginare una risposta cosi su due piedi, in genere le mie playlist, soprattutto per i viaggi, durano parecchie ore :)
 
Per concludere, ti va di anticiparci qualche progetto futuro?
Tornerò in studio a breve, il 2024 sarà un anno penso molto interessante, qualcosa bolle già in pentola e sono impaziente di portare avanti i lavori.
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