Dopo
la pubblicazione di “Kum- Percorsi intrecciati con Franco Battiato” in
vinile e in digitale ad inaugurare l’avventura discografica di Miraloop, Artis
Records e Fondazione Giusto Pio dedicata al Maestro, esce in digitale la
versione completa di “Alla Corte di Nefertiti” come venne
pubblicata originariamente nel 1988 insieme a “Frammenti”, “Per
un altro futuro (parte 1)”, “Per un altro Futuro (parte 2)”.
Il sottotitolo della composizione (poi accantonato al momento della sua
pubblicazione nel 1988) era: “Contrappunti astrali in frequenze e colori
nel tempo. Ogni colore osserva il proprio valore metronomico, se pur autonomo,
in armonica simbiosi”.
È stata “Kum- Percorsi intrecciati con Franco Battiato” l’opera
che ha aperto le danze, raccogliendo in un doppio vinile quattro momenti del
percorso di Giusto Pio nel periodo di collaborazione con Franco
Battiato: (“Rappel” (1978) “Alla Corte di Nefertiti”
(1988), “MeDea” (1991) e “A.D.A.M. Ubi Es” (1993),
presentando al pubblico ben tre inediti del Maestro, attualmente disponibile in
doppio vinile 33’’. “Alla Corte di Nefertiti” esce invece in
versione digitale come fu pubblicata originariamente nel 1988 da “L’Ottava”, la
casa discografica di Franco Battiato. L’album contiene l’opera originale da cui
prende il titolo insieme a “Frammenti”, “Per un altro futuro (parte
1)”, “Per un altro Futuro (parte 2)”. Brani che finalmente rivedono
la luce dopo diversi anni.
Stiamo
parlando di un importante lavoro di recupero che è destinato a proseguire nel
racconto delle opere del Maestro sia proponendo nuovi album che mettono insieme
opere, sia opere pubblicate a suo tempo, come nel caso della splendida suite “Alla
Corte di Nefertiti” rilasciata nel 1988 e che finalmente arriverà anche
in digitale. In particolare, con tutte e 4 le opere curate e rimasterizzate
riprendendo i nastri originali del compositore.
Giusto
Pio aveva dichiarato: «Quando,
sul finire degli anni ’80, sono ritornato da Milano a Castelfranco Veneto,
rallentando l’attività accanto a Franco, ho ripreso a studiare, comporre,
creare nuovi suoni con l’ausilio delle apparecchiature con la “frequenzatura”
spaziando quasi dalle origini fino alle più recenti prospettive in campo
sonoro. “Alla Corte di Nefertiti” è stato composto nel 1988 e segna il mio
ritorno alla sperimentazione sonora che è alla base di “Motore immobile” ma qui
in forma meno stilizzata e scabra. Nelle mie intenzioni vuole essere in un
certo qual modo una sorta di viaggio nell’inconscio che trae spunto dalle
forti, profonde impressioni, suggestioni, emozioni provate quando frequentavo
con Franco gli incontri con Thomasson e cercavo di guardare dentro me stesso.
Dal punto di vista musicale ho voluto imprimere a tutte le parti un ritmo
diverso per cui, come nella mia più recente “Dolomiti Suite”, sembra che la
musica voli, assuma un movimento circolare e trasmetta una sensazione di instabilità.
Milo Bianca, che è un pittore astratto che a me piace molto, ha realizzato sei
grandi pannelli ispirati a questo album. Ed è stato ancora Franco a finanziarmi
la pubblicazione di “Alla Corte di Nefertiti” con la sua casa editrice,
L’Ottava. Il titolo non è soltanto un mio omaggio a l’Egitto prima
delle sabbie, ma è anche giustificato dal fatto che si riallaccia in qualche
modo alle ricerche sulle sonorità che Franco perseguiva in quella sua
composizione e che era il campo su cui mi muovevo anch’io fin dalle mie
esercitazioni giovanili».
Giusto
Pio (Castelfranco Veneto, 11 gennaio 1926 –
Castelfranco Veneto, 12 febbraio 2017) è stato un violinista,
compositore, arrangiatore, direttore d'orchestra e pittore italiano. È noto
agli Italiani per il lungo sodalizio con Franco Battiato; dalla collaborazione
con quest'ultimo infatti sono nati grandi successi entrati nell’immaginario
collettivo degli Italiani come “Centro di gravità permanente”, “L'era
del cinghiale bianco”, “Voglio vederti danzare”, “Il
vento caldo dell'estate”, “Alexanderplatz” (grande
successo composto dai due per Milva), “Cuccurucucù”,
“I treni di Tozeur” (portata all'Eurofestival da Battiato in
coppia con Alice), “Per Elisa” (sempre Alice vincitrice
del 31° Festival di Sanremo), “Radio Varsavia” e ancora “Un'estate
al mare” (grande successo composto per Giuni Russo), “Bandiera
bianca”, “No Time No Space”, “Messaggio” e
altri. Giusto Pio affiancherà Franco Battiato per oltre vent'anni ricoprendo, a
seconda dei casi, ruoli diversi. Da autore a musicista ad esecutore, da
arrangiatore a direttore d'orchestra. Sono oltre cento i brani composti dal duo
Battiato-Pio, ai quali si sommano altrettanti brani arrangiati e orchestrati,
che complessivamente ammontano a decine di dischi, che spaziano tra le sonorità
e i generi più diversi, dalla musica pop alla new wave, dalla musica classica a
quella sperimentale.
Nel
2024 la musica di Giusto Pio rivede la luce con il progetto discografico in
sodalizio con Miraloop e Cramps che inizia con “Kum – percorsi
intrecciati con Franco Battiato”, contenente la già pubblicata “Alla
Corte di Nefertiti” (1988), più gli inediti “Rappel”
(1978), “A.D.A.M. Ubi Es” (1991), “MeDea” (1993), a
cui segue la ri-pubblicazione de “Alla Corte di Nefertiti” come
pubblicata originariamente da L'Ottava di Franco Battiato.