Dittatvra: la band ci racconta “Mangiare Male”

Redazione
0

Uno spiedino di betulla tipicamente abruzzese trafigge il cuore pulsante dell’Emilia Romagna. Questa è l’obliqua e grottesca cornice narrativa dal sapore Stokeriano all’interno della quale prende forma il progetto della band horror crossover Dittatvra. L’italiano è il linguaggio attraverso il quale le liriche esprimono in maniera dissacrante e con piglio punk, tematiche rabesche intrise di black humor e suggestioni ammiccanti la pop culture.
La capacità di smaterializzare la vocalità contenutistica, per trasformarla in una coloratissima onda sonora che travalica i generi si innesta con le evoluzioni ritmiche e sincopate, insieme alla potenza del basso e della chitarra, diventano fluidità capaci di plasmarsi perfettamente sui brani e di fondersi in unico e ruvido elemento.
La pubblicazione del primo EP consente alla band di poter intraprendere un tour che attraversando tutto lo stivale gli darà la possibilità di ricevere una particolare attenzione da parte di stampa e addetti ai lavori.

Mangiare Male affronta tematiche ambientali e sociali molto forti. Qual è stata l'ispirazione dietro il brano e come avete tradotto queste tematiche in musica?
Mangiare male si ricollega ad un altro macrotema che ci diverte un sacco, quello della fine del mondo. E' divertente ed esaltante perchè richiama a un certo titanismo romantico in cui ci si sente soli contro l'universo, mentalmente è un po' come essere dei kamikaze. L'input è nato dal titolo, a cui poi abbiamo associato il tema e infine il punto di vista, quello di un misantropo che mangia la carne per il gusto di fare uno sfregio all'ambiente. Infatti questa canzone parla anche della banalità del male, di quanto sia insidioso non tanto nelle azioni, quanto nelle intenzioni. Anche un atto come mangiare una fetta di carne può diventare inquietante se visto dal punto di vista di uno schizzato. Riguardo la musica, volevamo un'atmosfera cupa e lugubre, ci siamo immaginati una canzone degli Electric Wizard però rifatta da noi.

Come descrivereste il vostro sound unico e come avete sviluppato questo stile che mescola punk, black humor e suggestioni della pop culture?
Eh, bella domanda. In realtà non lo sappiamo neanche noi, andiamo molto a sentimento quando componiamo. Comunque ci teniamo molto alla dicitura punk perchè è il genere che più ci sentiamo addosso, sia a livello musicale (con tutte le varie declinazioni e sfumature) sia a livello di attitudine.
Ci hanno anche detto che rientriamo molto nel contesto hardcore. Per quanto riguarda il black humor, è il mezzo migliore per dire cose orrende e farla franca, e anche per affrontare certi temi con la giusta dose di ironia senza scadere nel ridicolo. E sul citazionismo, una volta Tarantino disse, riprendendo Picasso, che "i bravi artisti copiano, i grandi artisti rubano". Noi grandi artisti non siamo, ma è figo inserire riferimenti a cinema, musica, arte, politica, letteratura ecc, mischiarli, farli parlare tra loro, ecc.. Specie se l'argomento di fondo tratta di disgrazie, stregonerie e omicidi.

Il vostro primo EP ha portato a un tour che vi ha dato visibilità. Qual è stata la vostra esperienza durante questo tour?
In realtà non è stato un vero tour, abbiamo fatto un bel po' di date, circa 35 nel giro di due anni, ma spesso arrivavano senza richiederle, quindi di programmato non c'è mai stato granchè.
L'esperienza è stata quella del fare la famosa gavetta, suonare nei posti più affollati come quelli più deserti, davanti a gente gasatissima o che non ti da la minima retta, col caldo o col freddo, con l'impianto buono o con quello in cui non capisci una sega. E' stato oltre che divertente estremamente formativo.
Probabilmente l'esperienza più singolare è stata in un locale della romagna in inverno dove, mentre stavamo suonando, ci stavano dei tizi che scuotevano la testa presi a bene ascoltando la nostra musica e poi entravano in bagno con una lattina aperta di coca cola a fumarsi il crack.

Come descrivereste l'atmosfera durante le vostre esibizioni dal vivo? Qual è il vostro obiettivo principale quando salite sul palco?
Noi saliamo sul palco con l'arroganza di chi si sente dalla parte del più forte. Siamo noi che siamo sul palco, noi che abbiamo gli strumenti, noi che abbiamo i microfoni. Siamo noi che bombardiamo il pubblico con il nostro sound. Un obiettivo specifico non c'è, quando ci esibiamo siamo talmente galvanizzati che non ci rendiamo neanche troppo conto di che succede, è come essere posseduti. Però ci teniamo a creare uno spettacolo irriverente e grottesco, con battute, oggetti di scena, scenette teatrali. Coinvolgere il pubblico è sempre una sfida e una delizia allo stesso tempo. Vogliamo colpire, questo si, concettualmente e immaginariamente.

Cosa possiamo aspettarci dal vostro prossimo lavoro discografico? Ci sarà un filo conduttore tematico o stilistico che collegherà i brani?
In realtà non troppo. La prima idea di titolo per l'EP era "Apotropaico", perchè il lavoro doveva essere un generico e costante riferimento al Male, presente in ogni uomo e nelle sue varie sfaccettature, in modo tale da rigettarlo, a mo di buon auspicio, come una maschera dalle fattezze mostruose per scacciare la malasorte. Poi lo abbiamo cambiato ma il tema di fondo rimane sostanzialmente questo.
Va da sè quindi che questo EP avrà canzoni sostanzialmente tutte differenti tra di loro, ma come fili conduttori ci saranno come sempre il dolore, la paura, la morte e queste robe qua. Mangiare Male infatti parla della cattiveria e dell'atto dello sfregio, e delle altre canzoni una racconterà una relazione tossica dalle tinte sataniche, una un massacro scolastico, una un percorso psichiatrico che finisce in tragedia e una sarà sempre una riflessione generica sul fascino del male, ispirata da un podcast di cronaca nera.
Tags

Posta un commento

0Commenti

Posta un commento (0)

#buttons=(Acconsento) #days=(20)

"Questo sito utilizza cookie di Google per erogare i propri servizi e per analizzare il traffico. Il tuo indirizzo IP e il tuo agente utente sono condivisi con Google, unitamente alle metriche sulle prestazioni e sulla sicurezza, per garantire la qualità del servizio, generare statistiche di utilizzo e rilevare e contrastare eventuali abusi." Per saperne di più
Accept !