Alla scoperta de L'Iperuranio: tra musica e ironia

Redazione
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In questa intervista, esploreremo l'eclettica creatività de "L'Iperuranio" e il suo ultimo singolo "L'andirivieni". Scopriremo come il cantautore triestino riesce a far emergere l'ironia attraverso la sua musica, anche quando affronta temi profondi come la tecnologia invadente e la ricerca di significato nella vita moderna.
 
Attualmente in radio il tuo nuovo singolo “L’andirivieni”. Quale messaggio vuoi trasmettere e qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo brano?
Più che un messaggio è una raccolta di fotografie fuori fuoco. I soggetti di queste foto sono essenzialmente due: l’umanità che sta autodistruggendosi e io che provo a vivere la mia vita prendendone atto e cercando di non seguire la corrente.
Tutto è partito dalla parola andirivieni che mi è uscita spontaneamente sulla musica che avevo già registrato.
 
C'è una canzone che ha segnato particolarmente il tuo percorso artistico?
Da buon boomer, non una canzone, semmai un disco (o due). Direi gli album “La descrizione di un attimo” dei Tiromancino e “Metallo non metallo” dei Bluvertigo. Due dischi italiani in italiano, con dei testi molto evocativi e ben scritti e dove le chitarre si mischiano perfettamente all’elettronica. Sono i due elementi su cui si fonda il mio gusto musicale.
 
Come ti descriveresti in 3 parole?
Pigro. Ironico. Arguto.
 
Quanto contano per chi fa il cantautore gli stimoli culturali?
Sono importanti quanto altre cose. Io per primo uso come pseudonimo un concetto che proviene dalla filosofia classica e uso citazioni dirette o indirette di autori di ogni epoca e di arti diverse. Il tutto poi si mischia col mio pensiero personale, le mie suggestioni e con le ispirazioni che trovo nella vita di tutti i giorni, mia o degli altri.
 
Come ti vedi fra dieci anni?
Vecchissimo, pigrissimo ma ancora con la voglia di tirar fuori le mie cazzate e darle in pasto a chi vorrà ascoltarle, leggerle o vederle.
 
Quali sono le canzoni che non possono mancare nella tua playlist durante un viaggio on the road?
Ho oltre 1600 canzoni salvate su spotify e ascolto random. Tra quelle che amo trovare di più in viaggio: “This must be the place” dei Talking Heads, “I am the walrus” dei Beatles, “Motorway to Roswell” dei Pixies. Ma ce ne sono tantissime altre, anche molto più recenti...
 
Per concludere, ti va di anticiparci qualche progetto futuro?
Il mio prossimo disco è già scritto e pre-prodotto. Tra la fine di quest’anno e il 2024 voglio provare a chiudere tutto e a farlo uscire. Di sicuro ci saranno ancora un paio di singoli nel mentre.
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