Gio Cristiano ci racconta il nuovo disco “Del blue (ed altre essenze)”

Redazione
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“Del blue (ed altre essenze)”
è composto da otto composizioni originali che sono tutte intensamente intrise di quel sound mediterraneo che mescola negritudine (ovviamente a metà!) e melodia partenopea, jazz, jazz-rock e pop(ular) song. Il disco rappresenta un pieno ritorno al sound mediterraneo del chitarrista e songwriter partenopeo, da sempre ammaliato dalla grande produzione musicale mediterranea ed in particolare partenopea.
 
Quale messaggio vuoi trasmettere e qual è stata la molla che ti ha spinto a produrre il nuovo progetto discografico?
 
Fare musica quando si è indipendenti è un viaggio “donchisciottesco”, a nessuno serve quello che fai, ma sai che devi farlo. Il mio amico Reggie Washington (bassista newyorkese già al fianco di Roy Hargrove, Steve Coleman e moltissimi artisti internazionali n.d.r.) mi disse una volta: perché suoniamo? suoniamo per salvare un'anima, fosse anche solo la nostra!
 
Qual è la canzone all’interno dell’album che ti sta più a cuore?
 
“ddoje parole blues” è il brano che mi coinvolge di più emotivamente, ogni volta che ci ritorno su ho sentimenti contrastanti, è per me ancora materia viva.
 
Potremo ascoltare i pezzi del tuo nuovo disco dal vivo nei prossimi mesi?
 
Il concerto è il tempio naturale in cui consumare il rituale dell’opera. Durante il live l’intero disco viene rielaborato e ricostruito insieme al pubblico. Ogni cosa viene rimessa in gioco. Quindi si, ci saranno diversi concerti a cui poter partecipare. 
 
Come ti descriveresti in 3 parole?
 
Mi sa che non ce la posso fare in tre parole, mi viene da pensare a “sole cuore amore”.
 
Il mio amico "Napola Kazaum" una volta dopo un concerto con Dean (Dean Bowman noto vocalist newyorkese definito da Madonna “La voce di un dio” n.d.r.) mi disse: quando sei fuori dal palco dai l’impressione di una persona fredda, distaccata dalle vicende umane. Poi quando suoni diventi caldo! ti infiammi. 
 
Quanto contano per chi fa il musicista gli stimoli culturali?
 
C’è chi produce cultura, chi la organizza, chi la promuove e chi come lo stato - anche attraverso le amministrazioni locali - dovrebbe sostenerla con politiche culturali sensate.
Noi abbiamo inventato il rinascimento, ma ora ci troviamo nel nuovo medioevo digitale, un’epoca di zombie con una capacità di attenzione al di sotto del livello del babbuino.
 
Come ti vedi fra dieci anni?
 
Al mare, a fare solo concerti in riva al mare
 
Per concludere, quali sono le canzoni che non possono mancare nella tua playlist durante un viaggio on the road?
 
Battisti, Pino Daniele, Paolo Conte, Lucio Dalla, Miles Davis, Jimi Hendrix opera omnia. Mi piacciono un sacco Ghemon, Neffa, Sergio Cammariere, Mario Venuti, Nina Zilli, Carmen Consoli e poi ci sono molti rapper interessanti sulla scena.
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