Sergio Gelsomino e la sua “Occhi da bambina”

Redazione
0
 

Il cantautore e polistrumentista siciliano Sergio Gelsomino porta con sé tutta la passione e la linfa vitale della sua terra esprimendola attraverso la sua musica. Oggi lo incontriamo per saperne di più sul nuovo singolo, disponibile in radio e in digitale.
 
Attualmente in radio il tuo nuovo singolo “Occhi da bambina”. Quale messaggio vuoi trasmettere e qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo brano?
La canzone è nata da una delusione d’amore che ho vissuto in prima persona alcuni anni fa. Anche se il sentimento veniva ricambiato, le prospettive per un futuro insieme erano pochissime. Così decisi di prendere una decisione matura e chiuderla lì. Ciononostante, mi ritrovai con il cuore spezzato e solo il ricordo di quegli occhi dolci, come da bambina. Volevo mollare tutto, visto che era un periodo già di per sé di crisi esistenziali e cercai la felicità nella musica, con la quale posso condividere sempre le mie gioie e i miei dolori. Con questa canzone voglio in ogni caso invitare chi si trova in una situazione simile a non mollare. Credo sia giusto vivere il dolore e i sentimenti negativi fino in fondo, in modo da poi poterli esorcizzare e non reprimerli. Il passo successivo è andare semplicemente avanti.
 
C'è una canzone che ha segnato particolarmente il tuo percorso artistico?
È difficile sceglierne solo una, permettetemi di citarne almeno due. La prima è “Dream on” degli Aerosmith e seconda “La donna cannone” di Francesco De Gregori. Diverse nel genere musicale ma entrambe mi hanno insegnato a sognare senza arrendermi. Anche stilisticamente sono due brani che mi hanno influenzato molto.
 
Come ti descriveresti in 3 parole?
Poliedrico, energico, positivo.
 
Quanto contano per chi fa il cantautore gli stimoli culturali?
Il cantautore si nutre di tutto ciò che lo circonda. Ogni storia, ogni esperienza e situazione possono ispirare una canzone. E se poi questi stimoli sono altamente culturali, allora è come nutrirsi di un cibo ancora più raffinato ed elevato, il che non può che scaturire in un capolavoro. Gli studi al conservatorio e la conoscenza della storia della musica hanno sicuramente influito nel mio modo di comporre. Inoltre a volte mi lascio ispirare anche solo da un quadro, un film, una notizia di attualità.
 
Come ti vedi fra dieci anni?
Vorrei incontrarmi fra dieci anni… sembra quasi Ron con qualche anno in meno. Scherzi a parte, non saprei. Non mi piace pensare al futuro troppo lontano. Preferisco vivere il qui ed ora e pianificare al massimo nell’arco di un anno o due. Spero comunque che fra dieci anni sarò sempre sul palcoscenico a fare musica.
 
Quali sono le canzoni che non possono mancare nella tua playlist durante un viaggio on the road?
Servirebbe una lista lunghissima, anche se poi dipende dalla lunghezza del viaggio e dal tipo di destinazione. Di sicuro non mancherebbero Runaway di Bon Jovi, Livin’ on the edge degli Aerosmith, la Sinfonia Pastorale di Beethoven, il Cardellino di Vivaldi, Generale di De Gregori, Riders on the storm dei Doors. Le mie sono sempre compilation molto varie e colorate.
 
Per concludere, ti va di anticiparci qualche progetto futuro?
Ho in cantiere un album LP di nuove canzoni inedite che potrete sentire tra non molto. Come dicevo prima la vita va vissuta adesso e quando progetto qualcosa cerco di realizzarla nel più breve tempo possibile senza rimandare troppo.
Tags

Posta un commento

0Commenti

Posta un commento (0)

#buttons=(Acconsento) #days=(20)

"Questo sito utilizza cookie di Google per erogare i propri servizi e per analizzare il traffico. Il tuo indirizzo IP e il tuo agente utente sono condivisi con Google, unitamente alle metriche sulle prestazioni e sulla sicurezza, per garantire la qualità del servizio, generare statistiche di utilizzo e rilevare e contrastare eventuali abusi." Per saperne di più
Accept !