Il cantautore e polistrumentista siciliano Sergio Gelsomino porta con sé tutta la passione e la linfa vitale della sua terra esprimendola attraverso la sua musica. Oggi lo incontriamo per saperne di più sul nuovo singolo, disponibile in radio e in digitale.
La canzone è nata da una delusione d’amore che ho vissuto in prima persona alcuni anni fa. Anche se il sentimento veniva ricambiato, le prospettive per un futuro insieme erano pochissime. Così decisi di prendere una decisione matura e chiuderla lì. Ciononostante, mi ritrovai con il cuore spezzato e solo il ricordo di quegli occhi dolci, come da bambina. Volevo mollare tutto, visto che era un periodo già di per sé di crisi esistenziali e cercai la felicità nella musica, con la quale posso condividere sempre le mie gioie e i miei dolori. Con questa canzone voglio in ogni caso invitare chi si trova in una situazione simile a non mollare. Credo sia giusto vivere il dolore e i sentimenti negativi fino in fondo, in modo da poi poterli esorcizzare e non reprimerli. Il passo successivo è andare semplicemente avanti.
È difficile sceglierne solo una, permettetemi di citarne almeno due. La prima è “Dream on” degli Aerosmith e seconda “La donna cannone” di Francesco De Gregori. Diverse nel genere musicale ma entrambe mi hanno insegnato a sognare senza arrendermi. Anche stilisticamente sono due brani che mi hanno influenzato molto.
Poliedrico, energico, positivo.
Il cantautore si nutre di tutto ciò che lo circonda. Ogni storia, ogni esperienza e situazione possono ispirare una canzone. E se poi questi stimoli sono altamente culturali, allora è come nutrirsi di un cibo ancora più raffinato ed elevato, il che non può che scaturire in un capolavoro. Gli studi al conservatorio e la conoscenza della storia della musica hanno sicuramente influito nel mio modo di comporre. Inoltre a volte mi lascio ispirare anche solo da un quadro, un film, una notizia di attualità.
Vorrei incontrarmi fra dieci anni… sembra quasi Ron con qualche anno in meno. Scherzi a parte, non saprei. Non mi piace pensare al futuro troppo lontano. Preferisco vivere il qui ed ora e pianificare al massimo nell’arco di un anno o due. Spero comunque che fra dieci anni sarò sempre sul palcoscenico a fare musica.
Servirebbe una lista lunghissima, anche se poi dipende dalla lunghezza del viaggio e dal tipo di destinazione. Di sicuro non mancherebbero Runaway di Bon Jovi, Livin’ on the edge degli Aerosmith, la Sinfonia Pastorale di Beethoven, il Cardellino di Vivaldi, Generale di De Gregori, Riders on the storm dei Doors. Le mie sono sempre compilation molto varie e colorate.
Ho in cantiere un album LP di nuove canzoni inedite che potrete sentire tra non molto. Come dicevo prima la vita va vissuta adesso e quando progetto qualcosa cerco di realizzarla nel più breve tempo possibile senza rimandare troppo.