“L’Uomo che vedi” è il nuovo singolo di Bracco di Graci, attualmente disponibile in radio e in digitale. Il brano racconta la storia di un uomo che ha preso coscienza, che cerca la radice delle cose e non si sofferma all’apparenza.
Per l’occasione abbiamo scambiato quattro chiacchiere con lui.
Attualmente in radio il tuo nuovo singolo. Quale messaggio vuoi trasmettere e qual è stata la molla che ti ha spinto a scrivere questo brano
Il messaggio che vorrebbe trasmettere è quello che nulla accade per caso, c’è nell’aria quella sgradevole sensazione, forse la avverte chi è maggiormente sensibile, che per qualcuno siamo diventati un peso, spero ovviamente di sbagliarmi, però troppe cose sono successe negli ultimi anni che hanno stravolto il mondo, difficile pensare sia solo frutto del caso.
Il messaggio che vorrebbe trasmettere è quello che nulla accade per caso, c’è nell’aria quella sgradevole sensazione, forse la avverte chi è maggiormente sensibile, che per qualcuno siamo diventati un peso, spero ovviamente di sbagliarmi, però troppe cose sono successe negli ultimi anni che hanno stravolto il mondo, difficile pensare sia solo frutto del caso.
Come ti descriveresti in 3 parole?
Sensibile, incorruttibile, sincero.
Sensibile, incorruttibile, sincero.
Quanto contano per chi fa il cantautore gli stimoli culturali?
Viviamo in un mondo sempre più multiculturale, conoscere il più possibile altre culture può aiutarci a rispettarci ed accettarci, chiaramente tutto questo oggi, ho la sensazione che stia vacillando, credo ci sia la volontà da parte del potere di conformare il mondo ad un'unica cultura, la loro, fatta di controllo sociale e autoritarismo.
Viviamo in un mondo sempre più multiculturale, conoscere il più possibile altre culture può aiutarci a rispettarci ed accettarci, chiaramente tutto questo oggi, ho la sensazione che stia vacillando, credo ci sia la volontà da parte del potere di conformare il mondo ad un'unica cultura, la loro, fatta di controllo sociale e autoritarismo.
Come ti vedi fra dieci anni?
Tra dieci anni se ancora avrò la fortuna di vedermi, mi riterrò fortunato e se avrò questa fortuna, mi vedo con la chitarra in mano ed un piede che tiene il tempo.
Tra dieci anni se ancora avrò la fortuna di vedermi, mi riterrò fortunato e se avrò questa fortuna, mi vedo con la chitarra in mano ed un piede che tiene il tempo.
Quali sono le canzoni che non possono mancare nella tua playlist durante un viaggio on the road?
Sicuramente Povera Patria di Franco Battiato, La guerra di Piero di Fabrizio De Andrè, Je so pazzo di Pino Daniele, Com’è profondo il mare di Lucio Dalla, A muso duro di Pierangelo Bertoli, Il cielo è sempre più blù di Rino Gaetano, L’isola che non c’è di Edoardo Bennato.
Sicuramente Povera Patria di Franco Battiato, La guerra di Piero di Fabrizio De Andrè, Je so pazzo di Pino Daniele, Com’è profondo il mare di Lucio Dalla, A muso duro di Pierangelo Bertoli, Il cielo è sempre più blù di Rino Gaetano, L’isola che non c’è di Edoardo Bennato.
Per concludere, ti va di anticiparci qualche progetto futuro?
I progetti futuri sono legati al gradimento, sarà un lavoro lungo e pieno di soddisfazioni, comunque vadano le cose, sono felice di lasciare all’interno dei social un nuovo lavoro.
I progetti futuri sono legati al gradimento, sarà un lavoro lungo e pieno di soddisfazioni, comunque vadano le cose, sono felice di lasciare all’interno dei social un nuovo lavoro.