Michele Gatto, classe 1990. Nato e cresciuto in provincia di Catania, oggi vive a Parma dove lavora, in Università, come ricercatore in Ingegneria Geotecnica. In occasione dell'uscita del nuovo singolo “Tanto c’è sempre tempo” (Grey Light), abbiamo scambiato due chiacchiere con lui.
Ciao Michele, grazie di essere qui con noi.
Grazie a voi per l’invito!
È una passione che c’è sempre stata, sin da piccolo. Ricordo che alla festa di fine terza elementare mi è stato affidato un pezzo da solista, che ho eseguito con tanto entusiasmo, ricevendo i primi consensi del pubblico. Forse è stato quello il momento in cui ho iniziato a credere (inconsapevolmente) di avere delle qualità. Negli anni, quel “fuoco” si è consolidato diventando una passione travolgente che non mi ha mai mollato.
Principalmente voglio lanciare un messaggio di libertà. Libertà di amare, di essere se stessi, di accettarsi e di fare/dire ciò che si vuole (chiaramente sempre nel rispetto degli altri)
Cerco di rubare un po’ da chiunque, dai cantautori del “passato” (Dalla, De Gregori) a quelli del presente (Cremonini, Gabbani, Paradiso)
In “Tanto c’è sempre tempo” faccio una riflessione sul “tempo”, che non è poi così tanto. È un invito a vivere oggi tutto quello che solitamente rimandiamo a domani. È un invito a viversi pienamente, con le passioni che ci appartengono e in tutta la nostra vera essenza, senza perdere tempo dietro maschere o abiti che ci convinciamo sia giusto indossare.
Presto arriveranno nuove “fotografie” in musica di momenti che ho vissuto, che mi hanno ispirato e spinto a scrivere, e che non vedo l’ora di condividere